Come aprire una partita iva online: normativa e iter burocratico

Mettersi in proprio

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Scritto da Paolo

Ultimo aggiornamento il 09/03/2022 21:27

Aprire partita iva si o aprire partita iva no?

Questo è il problema…

Ogni giorno tantissime persone devono affrontare questa scelta ed è bene informarsi il più possibile su tutti i pro e contro.

Come aprire la partita iva è il primo e fondamentale quesito a cui devi rispondere se vuoi metterti in proprio e avviare un’attività di qualsiasi genere in Italia.

In un momento di rivoluzione economica e sociale come questo, per molti aprire la partita iva è l’unico modo per avere un’occupazione e una vita migliore.

Se stai leggendo queste righe significa che probabilmente è arrivato anche per te il momento di fare questa scelta…

Ma attenzione perchè mettersi in proprio è una cosa seria e rischiosa, e se non lo fai con le dovute cautele rischi di perdere un sacco di soldi!

Per questo ho preparato per te un Report Gratuito dove troverai tutti i miei migliori consigli per metterti in proprio con successo.

In questo articolo vedremo insieme come aprire la partita iva con le migliori condizioni possibili in relazione alle varie tipologie di attività lavorative e anche come aprire una partita iva online da solo con i servizi dedicati messi a disposizione dagli enti pubblici e privati.

 

Come aprire partita iva in Italia

Se ti stai informando per la prima volta per l’apertura di una partita IVA, avrai sicuramente parecchi dubbi a cui dare una risposta.

  • Quando bisogna aprire la partita iva?
  • Chi deve aprire una partita iva per legge?
  • Quanto costa aprire una partita iva?
  • Quali sono le agevolazioni fiscali per i giovani?
  • Come fare per aprire una partita iva in regime forfettario?
  • Aprire la partita iva conviene davvero?
  • Come fare a pagare meno tasse?

Per poter dare una risposta a tutte queste domande, leggi questo articolo fino in fondo e troverai certamente tutte le informazioni che cerchi.

Sei pronto?

Si parte!

Come aprire una partita iva online

L’apertura di una partita iva è oggi davvero molto semplice e volendo si può fare in totale autonomia.

Per aprire una partita iva è necessario comunicare l’inizio della propria attività all’Agenzia delle Entrate.

Entro 30 giorni al massimo dal primo giorno di attività, per mezzo di una specifica dichiarazione che prende il nome di “dichiarazione d’inizio attività”.

In molti non sanno che è possibile anche aprire una partita IVA dopo aver trovato i primi clienti.

Infatti è possibile aprire la partita IVA entro 30 giorni dall’inizio dell’attività lavorativa o della costituzione della società.

Successivamente bisognerà anche preoccuparsi di aprire una posizione INPS presso l’omonimo ufficio.

Inoltre è necessario procedere con l’iscrizione al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio della provincia di residenza fiscale.

Oggi grazie ad internet, aprire una partita IVA online rende tutto davvero molto più semplice.

Infatti, grazie al servizio di InfoCamere, con la Comunicazione Unica è possibile compilare online facilmente il modulo di richiesta e aprire una partita IVA online in un minuto.

Un vantaggio non indifferente che ti permetterà di aprire la tua partita IVA in totale autonomia ed evitare le vecchie scartoffie burocratiche che hanno reso la vita difficile a centinaia di persone.

Il modulo da compilare va poi inviato telematicamente al Registro delle Imprese.

Aprire la partita iva: il modello di inizio attività

Per aprire una partita IVA, occorre innanzitutto compilare il modello di inizio attività presso l’Agenzia delle Entrate.

Non è necessario che sia quella di competenza, ci si può rivolgere presso una qualunque sede territoriale.

Oppure ti puoi affidare ad uno studio di un consulente del lavoro o di un commercialista che provvederà per conto tuo ad espletare tutte le pratiche burocratiche.

La dichiarazione va tassativamente presentata entro trenta giorni dall’inizio dell’attività secondo una delle seguenti modalità:

  • presentazione diretta all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate
  • invio telematico tramite l’apposito software a disposizione dei contribuenti sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate
  • invio a mezzo posta raccomandata con ricevuta di ritorno
LEGGI ANCHE:  Come aprire un asilo nido, la guida completa: requisiti, costi e idee di guadagno

Al momento della presentazione del modello di inizio attività, il contribuente è tenuto ad indicare il proprio “codice attività”.

Il codice attività non è altro che un numero identificativo dell’oggetto dell’impresa che fa riferimento ai codici ATECO.

La scelta del codice ATECO è molto importante perchè determinerà quali beni e servizi potranno essere considerati costi dell’impresa nel calcolo fiscale per determinare il reddito imponibile.

Aprire la partita iva: iscrizione al registro delle imprese

Un altro adempimento obbligatorio per tutte le partite IVA è l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di competenza.

Se decidi di affidarti ad un commercialista per l’apertura della tua partita IVA, solitamente egli provvederà sia ad aprire la tua posizione presso l’Agenzia delle Entrate, che all’iscrizione presso il Registro delle Imprese.

Anche in sede di costituzione di una società presso uno studio notarile, la stessa viene iscritta alla Camera di Commercio dal notaio.

Se invece hai deciso di aprire la tua partita IVA in autonomia, ricordati di effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese.

Aprire la partita iva: iscrizione all’INPS

Dopo aver effettuato la dichiarazione di inizio attività è obbligatorio per legge anche regolarizzare la propria posizione previdenziale presso l’INPS.

E’ possibile richiedere l’apertura della propria posizione previdenziale presso gli uffici e gli sportelli della propria zona.

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale mette a disposizione delle imprese anche l’apposito canale telematico ComUnica.

Tramite questo servizio può essere comunicata anche la dichiarazione di inizio attività ai fini IVA, se non è stata già presentata in precedenza.

Quando bisogna aprire la partita iva?

Se sei ancora in dubbio se aprire la partita iva o meno, devi sapere che è obbligatorio per legge aprire una partita IVA se svolgi qualsiasi attività in forma continuata e continuativa.

Chiunque eserciti un’attività economica abituale, come libero professionista o come società di persone o capitali, deve aprire la partita IVA.

Ma cosa vuol dire “esercitare un’attività economica abituale”?

Significa che a prescindere dagli importi, qualsiasi attività venga esercitata in maniera continuativa è soggetta all’obbligo di apertura di una partita iva.

Mentre chi svolge prestazioni occasionali può essere inquadrato come lavoratore autonomo occasionale e ricevere i propri compensi con la formula della ritenuta d’acconto.

In quest’ultimo caso il rapporto va inquadrato nell’ambito del lavoro autonomo occasionale.

Chi deve aprire la partita iva?

Devono quindi aprire la partiva iva tutti coloro che svolgono un’attività d’impresa di qualsiasi tipo, a prescindere dalla forma societaria adottata (SAS, SNC, SRL, SPA, società cooperativa).

Ma anche tutti coloro che svolgono un’attività come liberi professionisti o imprenditori individuali, titolari di ditte individuali, ecc…

Vediamo subito insieme alcuni esempi pratici di categorie che devono aprire la partita iva come obbligo di legge.

Aprire la partita iva come libero professionista

In un mercato sempre in movimento e dove il posto fisso è ormai un miraggio, sempre più persone decidono di crearsi un impiego autonomo.

Per questo motivo è necessario per tutti coloro che intraprendono questa strada aprire una partita iva come libero professionista.

Per iniziare una qualsiasi attività professionale, ma anche commerciale, artigiana o industriale (anche sotto forma di ditta individuale) occorre sempre e comunque aprire una partita IVA.

Con le ultime semplificazioni in materia, oggi aprire una partita IVA come libero professionista è davvero piuttosto semplice.

Aprire una partita iva per giovani

Fino alla fine del 2015 esisteva infatti un particolare regime fiscale dedicato esplicitamente ai giovani sotto i 35 anni di età: il regime dei minimi o regime forfettario agevolato.

Aprire una partita IVA con il regime dei minimi consentiva di avere un’agevolazione fiscale con l’imposta sostitutiva al 5% per i primi 5 anni di attività (entro la soglia dei 35 anni).

Oggi però questo regime agevolato non è più in vigore…

In ogni caso aprire una partita iva per giovani è davvero molto semplice ed è sicuramente molto più conveniente rispetto ai regimi tradizionali.

Infatti sono stati previsti tutta una serie di agevolazioni fiscali e burocratiche pensate apposta per consentire di iniziare un’attività da libero professionista con meno pressione sulle spalle.

Se hai meno di 35 anni o sei alla tua prima esperienza da lavoro autonomo, oggi puoi comunque beneficiare di un regime particolare con particolari agevolazioni fiscali.

LEGGI ANCHE:  Come fare un planning mensile e migliorare la tua vita in 5 mosse

Il nuovo regime forfettario agevolato del 2019 prevede una flat tax al 15% per i redditi fino a 65.000€.

Questo particolare regime è stato esteso a chiunque inizi una nuova attività.

Aprire partita iva: costi, tasse e contributi INPS

Con il decreto del 2016, sono state introdotte anche delle modifiche sostanziali anche al sistema di tassazione agevolata.

Tutte le richieste di apertura Partita IVA a regime forfettario beneficeranno di:

  • aliquota di imposta sostitutiva al 5% per i primi 5 anni se l’impresa è una startup
  • aliquota di imposta sostitutiva al 15% dal 6° anno in poi per sempre
  • esenzione totale da tutte le altre imposte ordinarie sul reddito come IRPEF (imposta ordinaria e addizionali) e IRAP
  • esenzione totale dal versamento IVA
  • possibilità di godere di notevoli semplificazioni fiscali di contabilità e gestione amministrativa
  • calcolo della base imponibile su fatturazione per cassa
  • contributo previdenziale con aliquota fissa di circa il 27% per i contributi INPS

Oltre alle varie agevolazioni fiscali che abbiamo visto fin’ora, sono recentemente state adottate anche delle misure notevolmente esemplificative per agevolare l’iniziativa dei soggetti interessati ad iniziare una nuova attività professionale e permettere a chi vuole aprire una partita iva di farlo nel più breve tempo possibile.

Vediamole subito insieme…

 

aprire partita iva

Quanto costa aprire una partita IVA?

Ti voglio dare subito una buona notizia…

Aprire una partita IVA è totalmente gratuito!

Solo se ti rivolgi ad un commercialista potresti dover mettere in conto un minimo di onorario per lo svolgimento delle pratiche.

Aprire una partita IVA è assolutamente gratis, tuttavia quello che costa davvero è mantenerla nel tempo.

Ci sono infatti tutta una serie di obblighi di legge e di adempimenti fiscali che hanno un costo a seconda del regime che viene adottato.

Possiamo esemplificare gli adempimenti fiscali in due gruppi.

Adempimenti fiscali regime ordinario

I costi di gestione di una partita IVA in regime ordinario sono piuttosto elevati a causa dei numerosi obblighi contabili.

In questo caso le spese e le tasse da tenere in considerazione sono le seguenti:

  • Iscrizione annuale alla Camera di Commercio (circa 100€)
  • Onorario di un commercialista per la gestione della contabilità (circa 4000€)
  • Contributi INPS
  • Contributi IRPEF
  • IVA
  • IRAP 

Il calcolo dei contributi INPS, IRPEF, IRAP e dell’IVA dovrà essere fatto in base alle previsioni di fatturato e ai costi deducibili, nonchè alla forma sociale prescelta e al settore in cui si opera.

Adempimenti fiscali regime forfettario

La partita iva con regime forfettario, oltre a beneficiare di una tassazione agevolata al 5% per i primi 5 anni e al 15% per gli anni successivi, permette inoltre di svolgere la propria attività con un minore carico di obblighi contabili e di conseguenza abbassare le spese di gestione.

I principali vantaggi che avrai nell’adottare il regime forfettario sono i seguenti:

  • esonero dalla dichiarazione IVA
  • esonero dalla tenuta e conservazione dei registri contabili
  • esonero dalla registrazione delle fatture emesse
  • esonero dalla registrazione delle fatture di acquisto

Aprire partita iva: come pagare meno tasse

Una volta aperta la partita IVA, il cruccio principale di ogni imprenditore è sempre quello di pagare meno tasse possibili.

Si inizia fantasticare su come trovare il modo legale per pagare meno tasse allo stato ed avere qualcosa in più in tasca a fine anno…

Oltre a poter scegliere il regime forfettario agevolato e a beneficiare di notevoli risparmi fiscali e tagliare i costi di gestione, esistono davvero mille modi per pagare meno tasse in maniera assolutamente legale e trasparente.

Quello che devi fare è informarti il più possibile e conoscere il sistema fiscale italiano.

E’ davvero possibile risparmiare anche migliaia di euro all’anno adottando le giuste strategie e scaricando per intero tutti i costi aziendali.

Aprire la partita iva conviene?

Ora che sai tutto sui nuovi regimi fiscali dedicati ai neo imprenditori e ai liberi professionisti, forse ti starai domandando se è il momento giusto per aprire la partita iva.

Ti conviene farlo adesso? E il tuo volume d’affari è abbastanza elevato per sostenere i costi di gestione?

Premettendo che per chiunque svolga un’attività economica abituale, aprire la partita iva è un obbligo di legge, cerchiamo di fare le dovute valutazioni sull’aspetto meramente economico.

Molti dicono che aprire una partita iva conviene sopra i 5000€ all’anno. Altri sopra gli 8000€…

A mio parere per un volume d’affari così basso aprire una partita iva non conviene affatto.

Se vuoi davvero iniziare questa nuova avventura, devi puntare ad aprire un’attività redditizia che ti permetta di fatturare almeno 30.000/50.000€ all’anno.

E questo credimi deve essere davvero solo il punto di partenza!

Fai bene i tuoi conti e metti in preventivo una fase di startup dove magari dovrai tirare un po’ la cinghia, rimboccarti le maniche ed essere disponibile a fare dei sacrifici.

Ma alla fine otterrai certamente anche tante gratificazioni quando riuscirai a realizzare tuoi progetti!

Per questo ho creato una guida speciale per te, dove trovi tutte le migliori strategie per avviare con successo la tua attività.

Buona fortuna per la tua nuova avventura!

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Paolo

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A proposito dell'autore

Dopo aver conseguito la laurea in Marketing e Comunicazione Aziendale ho avviato diverse attività in vari settori. Esperto in organizzazione eventi, digital marketing, brand positioning, digital trasformation, lead generation, PPC Google Ads, landing pages design, conversion rate optimization, UX & UI, growth hacking e marketing automation. Ogni giorno aiuto imprenditori a trovare nuovi clienti, aumentare le vendite e il fatturato delle proprie aziende.

  • Ciao Paolo,

    Grazie per questo interessante articolo.

    Una domanda:
    Altre attività economiche – limite fatturato 30.000€, coefficiente redditività 67%

    Cos’è il coefficiente di redditività? Mi puoi fare un esempio pratico su questo 67%.

    Grazie
    Simona

    • Ciao Simona, grazie a te per il commento positivo 🙂
      Premetto che non sono un commercialista, ma un esperto di marketing.
      In ogni caso cercherò di risponderti alla domanda nel modo più opportuno, ma ti invito comunque a rivolgerti ad un esperto fiscale.

      Il coefficiente di redditività è il valore che viene automaticamente calcolato dal fisco per determinare le spese che sono sostenute da un certo tipo di attività.

      Per farla breve, per semplificare la procedura hanno calcolato che nelle attività che fanno riferimento a questo settore le spese relative all’attività sono in media circa il 33% del fatturato complessivo.

      Per cui gli importi tassabili verranno calcolati su una base imponibile forfettaria del 67% a prescindere dalle spese che hai sostenuto effettivamente.

      Spero di non aver scritto delle cavolate 😀

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